domenica 6 dicembre 2020

Regno Unito tra Brexit e Covid-19

 

Dal 1° gennaio 2021 il Regno Unito non sarà più un Paese dell’Unione Europea e sono previsti alcuni cambiamenti per chi vorrà soggiornare in UK per turismo, lavoro o studio.

Non sarà necessario un visto che i cittadini della UE, purché non si superi 6 mesi di permanenza, potrebbe entrare in vigore l’utilizzo dell’’Eta - Electronic Travel Authorisation, ma si avranno notizie certe a gennaio 2021.

E per tutti coloro che vorrebbero studiare e lavorare in UK? 

Il sistema d’immigrazione a punti (PBS, Points-based immigration system) sarà attuato, equiparando i cittadini dell’UE a quelli dei Paesi extra UE e saranno  privilegiate le competenze e il talento delle persone rispetto alla loro provenienza.

Alcune limitazioni di libera circolazione sono anche dettate dal COVID-19.

I cittadini britannici sono invece di nuovo liberi di viaggiare dal 03 dicembre, nel rispetto delle normative fissate dai Paesi di destinazione, e che siano messi in quarantena nel Regno Unito quando tornano da Paesi non presenti nell'elenco dei corridoi di viaggio.  

La Grecia, una delle mete ambite dagli Anglosassoni, ha aperto dei corridoi con l'UK, ma in realtà nessuna buona notizia per i residenti del Regno Unito: gli unici corridoi sono Corfù, Creta, Rodi, Zante e Kos, ma visto che, nel periodo invernale non ci sono voli diretti, resta obbligatorio transitare per Atene, non compresa nel corridoio e quindi scatta inevitabilmente la quarantena.

Dubai è invece pronta ad accogliere i visitatori dal Regno Unito, aprendo una porta sul mondo, con i voli di Emirates.

Il Regno Unito sta quindi seguendo la via dei corridoi turistici per sostenere i viaggi e l'intero comparto del turismo, consapevole dell'importanza di tale settore sull'economia non solo dei propri Paesi, ma a livello mondiale. 

Speriamo presto che anche l’Italia possa riaprire i propri confini in sicurezza ed attivare dei corridoi aerei pur tutelando la salute sia degli Italiani che dei visitatori.